Musica antica

1. Perché le corde di budello hanno un costo elevato?

Perché la loro manifattura è ancora prevalentemente manuale e con un alto grado di specializzazione: siamo rimasti in pochi nel mondo a saper costruire  le corde di budello adatte alle montature storiche.

Per realizzare una corda sono inoltre necessari  almeno 10 –12 giorni di lavoro continuo.


3. Quanto è’ importante, ai fini della qualità, il colore presentato dalle corde di budello?

Il colore con cui si presentato le corde di budello non ha alcuna influenza sia sulla resa acustica che sulla durata di vita di una corda.Esso è soltanto una  pigmentazione naturale variabile da budello a budello. Corde troppo bianche (simili cioè al Nylon) potrebbero tuttavia indicare un trattamento di sbianca troppo energico.


4. E’ vero che le corde realizzate con il budello di montone si distinguono proprio per il loro tipico colore marrone?

No, il budello di qualunque animale, se non sbiancato, si presenta sempre più o meno marrone.

In altre parole questo sta a significare che quel particolare tipo di corda (nella fattispecie, il budello di montone) – per precisa scelta del cordaio – non ha subito un trattamento di sbianca del materiale.


5. E’ vero che le corde di budello di agnello sono migliori di quelle fatte con il budello di capra, manzo o montone?

No. La qualità acustica di una corda dipende essenzialmente da due fattori: densità del materiale e modulo elastico.

A di là del valore storico, tutti questi materiali possiedono lo stessa densità (si tratta, alla fine, di carne essiccata).

Il modulo elastico invece dipende esclusivamente da come il cordaio ha realizzato la corda (in alta o bassa torsione; uso di sali indurenti etc).

Prove eseguite mediante il sistema detto ‘a doppio cieco’ hanno sinora dimostrato che non è possibile avvertire  alcuna sostanziale differenza acustica.

Fino alla metà del Seicento si ha comunque notizia che venivano usati indifferentemente, nelle diverse regioni d’Italia, budelli di capra, agnello, castrato, montone, pecora, lupo, manzo; (vedere Attanasio Kircher: ‘Musurgia Universalis’, Roma 1650).


6. Perché i cordai di oggi non usano più il budello intero ma quello tagliato in strisce?

Va premesso che il taglio in fettucce del budello destinato a fare le corde da musica è una tecnica  già utilizzata a partire dalla seconda metà del XVI secolo (vedere gliStatuti dei Cordai di Roma, 1589 e di Napoli, 1653) e, ancora più sicuramente, nella seconda metà del XVIII secolo.

Il problema nasce dal fatto che non si conosce più  –si intende qui nei minimi dettagli –  la parte iniziale della tecnica storica di lavorazione del budello intero.  Va rilevato inoltre, generalmente parlando, come sia oggi praticamente impossibile reperire budelli di agnello che siano così sottili da poter ad esempio realizzare –partendo da tre di loro ritorti assieme –  un diametro pari a quello medio di un cantino di violino di tipo storico.

In pratica si ottengono sempre corde molto più grosse, indice sicuro questo che di vero agnello (con meno di 1 anno di vita) non si tratta: da qui la necessità di fenderlo a metà al fine di produrre strisce più sottili.

Va tuttavia rilevato come, di per sé, l’impiego delle strisce di budello (che rimane  comunque un procedimento storicamente corretto)  produca di per sè corde di qualità acustica elevata e notevole durata nel tempo.


7. Perché non riesco ad utilizzare i calibri storici sul mio violino/viola/cello?

Vi possono essere diverse cause:

  • non siete ancora abituati a suonare con calibri più consistenti del solito
  • le corde di maggior spessore producono una pressione eccessiva sulla tavola armonica, pressione che va a soffocare il suono prodotto: diminuire la pressione riducendo l’angolo dato dalle corde sul ponte, per mezzo di uno spessore posto tra la cordiera e il bordo della tavola armonica (soluzione adottata anche dagli antichi) , oppure, se si può, abbassare il ponte stesso.

Per ulteriori dettagli suggeriamo di visitare questo sito: www.damianstrings.com/baroque%20set-up.htm


8. Che differenza c’è tra una corda in bassa torsione ed una in alta torsione?

Una differenza importante: una corda in alta torsione risulta essenzialmente molto più elastica, la quale reagirà di conseguenza con facilità sia a pizzico che sotto l’arco producendo una grande escursione dinamica e varietà timbrica.

Per contro una corda in bassa torsione – che è più rigida – risulta meno reattiva ma più robusta alla trazione: essa è pertanto destinata alle corde di cantino in genere

A parità di materiale elasticità e resistenza alla trazione sono inversamente proporzionali: ecco perchè non è possibile utilizzare una corda in alta torsione come cantino; essa si romperebbe facilmente.

Tutto bene invece se fosse realizzata in bassa torsione. Non così bene  infine se questa ultima dovesse essere impiegata in registri intermedi: la resa acustica ne uscirebbe impoverita.


9. Che cosa sono le corde semirettificate?

Una corda moderna viene oggi levigata mediante un’apposita macchina fino ad ottenere una superficie perfettamente liscia: questo va certamente a discapito delle fibre superficiali che vengono così inevitabilmente danneggiate.

Nella corda semirettificata invece l’operazione di levigatura viene  fermata prima di arrivare ad ottenere una superficie completamente liscia: in questo modo si riesce non solo ad imitare al meglio la levigatura manuale di un tempo

ma si ottiene il risultato che la maggior parte delle fibre superficiali rimangono sostanzialmente intatte.

Questo si traduce in una maggior durata della corda, maggior tenuta di accordatura e miglior resa acustica (le fibre spezzate producono infatti un effetto smorzante sul suono).


Che manutenzione richiedono le corde di budello?

Generalmente nessuna. Per le corde di contrabbasso si suggerisce invece di trattarle episodicamente, nel tratto soggetto all’azione delle dita della mano sinistra, con grasso di cervo reperibile in farmacia. Questo aumenterà la loro durata.

Se non trovate il grasso di cervo utilizzate pure il grasso incoloro da scarponi: è stato testato con pieno successo ed è sicuramente preferibile a quello di un essere vivente.