L’ Indice di Rottura di una corda (Breacking Index), esprime la massima frequenza verso l’acuto raggiungibile da una corda di budello di qualunque diametro (sic!) alla lunghezza vibrante unitaria di 1 metro. Per il budello ed il Nylgut si può ritenere valido il valore medio di 260 Hz/mt (in altre parole, ciò sta a significare che alla lunghezza vibrante di 1,0 metri una corda di budello -o di Nylgut- si romperà statisticamente alla frequenza di 260 Hz: più o meno un ‘Do’).
Si evince quindi che il prodotto tra la frequenza di intonazione del cantino e la lunghezza vibrante dello strumento (prodotto detto più propriamente ‘Indice di Lavoro’) deve pertanto essere sempre al di sotto di questo valore, pena altrimenti la rottura immediata della corda (se si supera il valore di 260) oppure la rottura entro un breve lasso di tempo se si è compresi tra un indice di 240 e 260. Nessun problema al di sotto di 240.
A cosa serve??
Questa formula è utile al fine di verificare se una data lunghezza vibrante risulta o no eccessiva per l’ intonazione richiesta al cantino. Preziosa per i liutai!
Esempio: è possibile accordare in La (a- 440 Hz corista) un liuto di 62 cm di lunghezza vibrante?
Risposta: 62 cm = 0,62 metri. Quindi: 0,62 mt X 440 Hz (frequenza del la del cantino) = 272,8
La risposta è no
Quale dovrebbe essere la lunghezza vibrante corretta per poter accordare un liuto in La?
Per la sicurezza del cantino operariamo con un Indice inferiore o uguale a 240.
Pertanto: 240/440 Hz (frequenza del cantino) = 0,545 metri.
In pratica sono da adottare non più di 54 cm di lunghezza vibrante.
Regola pratica (considerando nullo un eventuale ‘effetto taglio’):
- Indice di Lavoro inferiore o uguale a 240: semaforo verde (il cantino si trova in una condizione di sufficiente sicurezza)
- Indice di Lavoro compreso tra 250 e 260: semaforo arancione (il cantino potrebbe statisticamente rompersi entro poche ore/giorni, soprattutto se si è in condizioni di umidità elevata)
- Indice di Lavoro maggiore di 260: semaforo rosso (il cantino si rompe istantaneamente o dopo alcuni minuti)
A causa dello scarso grado di standardizzazione questa verifica si impone soprattutto negli strumenti medioevali e nelle relative arpe o anche nelle copie esatte di stumenti da museo, liuti in testa (non è detto affatto che la vibrante dello strumento originale – ottimizzata appositamente per il corista del committente di allora – sia idonea anche per il nostro corista moderno, generalmente più acuto!).