No, la documentazione sinora reperita (con particolare riferimento ad alcuni metodi di Sor, Carulli ed Aguado) dimostra che la chitarra di allora utilizzava i medesimi calibri medi del violino coevo; si tratta in pratica di tensioni di lavoro paragonabili a quelle delle odierne chitarre classiche.

Unica eccezione le montature per chitarre napoletane dei primi decenni del XIX secolo (Fabbricatore, ad esempio): alcuni documenti dimostrano l’impiego di calibri leggermente più leggeri di quelli del violino.

Il profilo di tensione tra le sei corde fu inoltre decisamente meno scalare di quello attualmente seguito in tutte le montature commerciali sino a rasentare l’eguale tensione propriamente detta.

Si suggerisce  di verificare sempre preventivamente (e con cura) lo stato di incollatura del ponticello qualora si intenda dotare una chitarra originale di una montatura di corde.