Si. La misura del diametro esterno risulta utile soltanto nelle corde composte da un solo materiale, come ad esempio quelle in budello nudo, in Nylon o in Nylgut, o in solo metallo. Le corde rivestite sono corde composite, costituite cioè da materiali diversi accoppiati assieme.

Una corda rivestita si caratterizza invece per questi due parametri:

  • il suo ‘Budello Equivalente’
  • il suo ‘Indice di Metallicità’

Budello Equivalente

Essendo le corde filate costituite dall’accoppiamento di materiali di natura eterogenea si è convenuto di caratterizzarle in termini di budello equivalente: ci si riferisce in pratica al diametro di una corda di budello  teorica che possiede lo stesso peso della corda filata in esame, per lunghezza unitaria. Alla stessa intonazione e lunghezza vibrante si avrà pertanto  la stessa tensione di lavoro. E questo dato è utile per il calcolo dei diametri necessari.

Come si fa a ricavare il budello equivalente di una corda rivestita da sostituire e di cui non conosciamo nulla?

Risposta: si pesa la corda con una bilancia che rilevi i grammi e se ne misura poi l’intera lunghezza. A questo punto si divide il peso in grammi per la lunghezza in metri. Il numero che ne risulta si mette sotto radice quadrata: questo è il budello equivalente (espresso in mm).

Esempio: la mia corda filata pesa 35,5 grammi ed è lunga 98 cm.

Quindi: 35,5 gr/0,98 mt= 36,22 (ora si fa la radice quadrata di questo valore…) =  6,05 mm

In pratica la corda filata in esame equivale ad una corda di budello teorica pari a 6 mm di diametro.

Indice di Metallicità

A parità  di budello equivalente una corda filata può essere realizzata con  innumerevoli rapporti  tra la percentuale di metallo e quella del budello.

Ovvio che all’aumentare dell’uno corrisponda il calare dell’altro, questo al fine di mantenere costante il peso totale della corda,  ovvero il suo budello equivalente.

Maggiore sarà la  prevalenza del budello rispetto al metallo, e più la sonorità tenderà ad  essere opaca. L’esatto contrario  nel caso vi sia più metallo. Il rapporto corretto tra la percentuale di metallo rispetto alla percentuale dell’anima è un dato  dettato puramente dal gusto estetico il quale si rifà a quel particolare impasto timbrico/ dinamico che si ha in mente e che viene giudicato soggettivamente ‘bello’.

Non esiste in altre parole una formula che ci possa dire quale è il giusto grado di bilanciamento.  Si vuole con questo affermare che, una volta stabilito il valore del budello equivalente di una corda (in altre parole la sua corretta  tensione di lavoro), il bilanciamento tra metallo e l’anima è ricavabile esclusivamente con l’esperienza.  L’Indice di Metallicità è legato anche alla posizione occupata dalla corda in seno allo strumento. E’ evidente in altre parole che la terza corda rivestita del violoncello dovrà possedere un Indice di Metallicità inferiore a quello della quarta. Questa ultima corda infatti  dovrà possedere una maggior prevalenza percentuale del metallo di ricopertura rispetto all’anima (incremento dell’Indice di Metallicità) al fine di compensare la naturale perdita di  brillantezza per il minor valore dell’Indice di Qualità Acustica (vedere questa faq).

Due corde caratterizzate dallo stesso valore espresso in budello equivalente possono tranquillamente possedere Indici di Metallicità completamente differenti.

E’ il caso ad esempio della quarta corda della viola da braccio e della terza del violoncello. Nel primo caso -il Do della viola-  si avrà una netta prevalenza del metallo (Indice di Metallicità maggiore) che non nel Sol del violoncello. Ecco perché non si può montare un Sol di violoncello come Do di una viola: la tensione di lavoro potrebbe anche essere giusta ma con una resa acustica decisamente insoddisfacente.