Prima del 1660 circa le corde gravi per gli strumenti a pizzico e ad arco erano di puro budello.
Ad oggi vi sono due teorie esplicative: una ritiene che le corde di budello fossero state ritorte ad imitazione delle gomene marine (aumento di elasticità), la seconda teoria ritiene invece che il budello per i bassi fosse stato appesantito mediante concia e poi ritorto.
Questa seconda opzione è quella da noi sostenuta e che ha portato alla creazione delle corde in budello appesantito tipo C (la cui produzione è attualmente ancora sospesa).
Per ovviare a questo inconveniente abbiamo pertanto ideato le corde sintetiche appesantite di tipo CD e CDL (adatte soltanto agli strumenti a pizzico).
Corde CD
Le corde tipo CD sono corde sintetiche per i registri bassi e medi del Liuto e Chitarra Barocca caratterizzate da un elevato peso specifico ottenuto mediante cariche di polvere di rame metallico micronizzato già in fase di estrusione.
La superficie si presenta simile al budello naturale rettificato.
La sonorità è di natura percussiva, rotonda e vocale, ciò nonostante la sonorità è piena e si fonde perfettamente con l’ottava appaiata.
Le tensioni di lavoro risultano inalterate rispetto alle corde rivestite equivalenti.
Le CD sono corde che mantengono molto bene l’intonazione; esse vanno sostituire totalmente le corde filate moderne che portano a sonorità eccessivamente brillanti, estranee alla natura del Liuto.
Le corde CD sono infine suggerite anche come bassi per le tratte corte di Liuti attiorbati e i Liuti in d minor swan neck con lunghezza max =105 cm.
I diametri CD più sottili del 115 CD sono stati parzialmente appesantiti così da lavorare al meglio, senza un’eccessiva brillantezza, come 5 cori dei Liuti e come 4 & 5 cori delle chitarre barocche in genere etc.
Corde CDL
Si tratta di corde gravi di tipo parzialmente appesantito di lunghezza pari a 1,50 mt e progettate esclusivamente per i bassi delle tratte comprese tra 115 e 135 cms; vale a dire quelle degli Arciliuti storici e delle Tiorbe non storiche da ‘viaggio’ cioè (oggi in voga) a tratta media e corta.
Questa è la nostra risposta all’utilizzo inopportuno di corde di tipo rivestito come bassi degli strumenti di questo tipo le quali vanno a produrre una sonorità più adatta… al Sitar che al Liuto.
Abbiamo limitato intenzionalmente la lunghezza a 150 cms al fine di evitare che corde di questo tipo vengano installate come bassi in tratta di tiorbe storiche (per questi strumenti vanno bene invece le corde di budello o quelle sintetiche NGE).
Nota bene: la sensibilità dell’orecchio umano verso le basse frequenze è molto scarsa onde per cui da vicino si è indotti a pensare che questo tipo di bassi non abbia sufficiente energia acustica come le corde rivestite i quali si percepiscono più brillanti a causa della loro ricchezza di armonici (vedere la ‘curva dei Phon’).
La scienza della Fonometria dimostra però che le frequenze più gravi non subiscono attenuazione alcuna sia per effetto della distanza che per la presenza di eventuali elementi fono assorbenti come sedie, persone, tendaggi etc etc. Viceversa le frequenze più acute subiscono un assorbimento notevole. Il risultato è che una tiorba montata con corde rivestite non regge affatto alla distanza e alla presenza di situazioni fono asorbenti mentre una montata con i nostri bassi CDL si percepisce ancora in maniera notevole.
Corretta installazione
Sia le corde CDL che le CD sono realizzate tramite un elastomero sintetico. Come è noto, gli elastomeri sono caratterizzati dal fatto che non scivolano affatto (per questo vengono utilizzati come suola delle scarpe). Ciò stà a significare che la normale procedura di installazione delle corde in questo caso non funziona dando luogo in certi casi alla rottura della corda perché la tensione (a causa dello scarso scivolamento sul capotasto) nel tratto pirolo -capotasto risulta molto maggiore di quella del tratto capotasto-ponticello.
Il tipo CD è infatti in sé molto resistente; a puro titolo di esempio una corda 145 CD si rompe alla trazione lineare di ben 12 Kg.
La corretta procedura prevede che la corda una volta fissata al pirolo debba essere tenuta costantemente al di fuori dal solco per tutta l’operazione di messa in tensione e messa entro il solco soltanto dopo aver provveduto a tirare la corda con le mani per poi ritensionarla fino alla nota voluta.
Così procedendo la tensione tra pirolo e capotasto risulta eguale a quella tra capotasto e ponticello garantendo l’assenza di rotture e grande stabilità di intonazione.
L’uso di lubrificante/grafite nei solchi del capotasto di questo tipo di bassi non apporta alcun vantaggio aprezzabile.
Attenzione!
a causa della minore densità, i diametri delle corde CD e CDL risultano -a parità di tensione e frequenza- maggiori delle corrispettive corde rivestite. Si potrebbe pertanto rendere necessario un certo allargamento dei fori del ponticello e dei piroli. Si prega di verificare i diametri reali delle corde CD e CDL nelle tabelle dei diametri