Le tipologie furono tre:
- corde a filatura semplice accostata: il filo metallico risulta avvolto una sola volta intorno all’anima e le spire risultano tra loro accostate. Sono queste le corde rivestite di uso comune
- corde in doppia filatura sovrapposta: il filo metallico risulta avvolto a spire accostate e per due volte sovrapposto su sè stesso. Per la notevole quantità di metallo rispetto al budello il loro loro utilizzo fu indicato per tutti quei strumenti che presentavano una corta lunghezza vibrante rispetto all’incordatura richiesta (es. Violoncello da spalla, 5a del Contrabbasso etc)
- corde a filatura semplice di tipo spaziato: il filo metallico risulta avvolto una sola volta con le spire non accostate ma spaziate del diametro del filo stesso o poco più (vedere F. Le Cocq, Paris 1724); corde usate esclusivamente nel XVIII secolo come corde di transizione tra quelle superiori in budello e i gravi a filatura semplice accostata (ad esempio come 4a del Basso di viola, come terza di Violino etc.)
Non si possono pertanto ritenere storiche molte delle corde demifilè oggi disponibili le quali sono realizzate con spaziatura molto aperta e/o con filo metallico affondato nel budello.